Pagine

E venne un giorno in cui l'aquila catturo' la lepre per portarla al suo nido .
La lepre stretta tra gli artigli del rapace si volto' e sorridendo disse : grazie per avermi portato cosi' in alto , senza di te non avrei mai potuto ammirare la maestosità' di questo panorama.

MONTE CAMPIONE

Monte Campione e' la cima che ha dato il nome alla famosa localita' turistica (e non viceversa) dove dagli anni settanta e' nato il villaggio e gli impianti di risalita cari a noi bresciani .
Prima di allora nella zona non vi erano che poche malghe , pinete , pascoli e ovvio i monti che la circondano.
Per raggiungere il monte ho scelto la partenza dal Rifugio ai Prati Magri (FOTO) .
La localita' si raggiunge in auto da Bovegno seguendo prima le indicazioni per la fraz. Graticelle e poi ad un evidente bivio per Prati Magri.
Lasciata l'auto nei pressi del rifugio si continua per lo sterrato alla sua sinistra seguendo (cartelli)
il sentiero nr 336.Come riferimento teniamo il Dosso rotondo che e' sempre sullo stesso crinale.
Dopo qualche centinaio di metri si prende il primo bivio a sinistra, fate attenzione perche i cartelli che lo indicano sono spesso nascosti da piante.Si prosegue in forte salita su uno sterrato fino ad un altro bivio a sinistra che ci porta ad attraversare un piccolo bosco , ora lasciato a sinistra un casolare e salendo sempre diritto raggiungiamo un'altro sterrato che a destra di porta in breve alla Malga Corti.
Oggi in malga pascolano mucche e cavalli la giornata e' splendida e la pace e' costante.
Tenendoci a sinistra sempre su sterrato rispetto alla malga si arriva ad una costruzione per la raccolta d'acqua e si sale alle sue spalle per 20-25 metri fino al cartello che indica il Goletto dei Corti.
Adesso andiamo a destra del cartello e subito ancora a destra salendo sul crinale che attraverso i pascoli ci porta fino al Goletto Re di campo.
Attenzione perche il sentiero e' poco marcato, si deve tenere come riferimento in centro della cresta e giunti ad una pozza d'acqua si intravede uno sterrato che taglia il sentiero , lo si attraversa e si punta ancora al centro dell'altro crinale.
Dopo una buona ora e mezzo si arriva al Goletto RE di Campo.
Adesso il sentiero va' verso destra e passa in piano ( circa ) fino a raggiungere il Dosso Rotondo , da qui' puntando a sinistra si sale fino alla nostra meta : Monte Campione . Il panorama ,come sempre , e' spettacolare e girando su se stessi per 360 ° si ammirano tutti i monti dalla Val Trompia alla Val Camonica , il Guglielmo la Presolana , la Concarena ..............PARTENZA PRATI MAGRI MT 1064
ARRIVO MONTE CAMPIONE MT 1827
TEMPO 3,00 ANDATA + 2,00 RITORNO
CARTA KOMPASS 0106 VALTROMPIA
SENTIERI 336-3V

RIFUGI S.FERMO E LAENG


Oggi ci troviamo a Borno , paese raggiungibile dalla statale della Valle Camonica .All'altezza di Cividate seguire le indicazioni Malegno Borno ...non si puo' sbagliare.
E' piu' facile sbagliare l'approccio con il sentiero arrivati in paese.
La soluzione piu' semplice e' lasciare l'auto e seguire , attraverso il paese vecchio Via S.fermo .
Per chi ha un 4x4 si puo' salire fino al Lago di Lova (ho sbirciato in internet ma non ho trovato un parere comune sulla via da seguire) per le altre auto sta' un po' al buon senso e alla pratica di guida su strade in forte pendenza e strette.
Da via S.Fermo si scorgono comunque le indicazioni per Lova e i rifugi.
Arrivati alla localita'Navertino si sale a destra seguendo i segnali per il sentiero 82 e su asfalto/sterrato passando davanti alla Chiesetta di Sedulzo si arriva in localita' Lova dove deviando a destra dal sentiero si arriva al lago .
Ritornando sul sentiero 82 saliamo ancora fino al bivio : destra 82a , sinistra 82 per S.Fermo , noi andremo a sinistra.
Dopo poco si esce dal fitto bosco e il panorama e' da vedere ( percio' non vi metto la foto ) e salendo pian piano si vedra' in toto sia Borno che il lago di Lova ma, in lontananza, anche il Guglielmo la Corna Trentapassi , Breno , Monte Altissimo .......
Da qui in poi , tempo permettendo si potra' ammirare panorami di indiscussa bellezza.
In breve ci troviamo al S.Fermo ( 2,30 ore ) e dopo una breve pausa si prosegue sempre sul sentiero 82 in direzione Laeng.
Il sentiero avanza a mezza costa a volte abbastanza esposto , facciamo attenzione senza distrarci troppo dal panorama .
Dal rif. S. Fermo si cammina per 45-50 minuti senza grossi dislivelli da superare fino all'incrocio con il sentiero 82 b , poi sempre sull'82 si prosegue fino alla discesa che ripidamente arriva al Rifugio Laeng.
Dopo una meritata pausa pranzo  riparto per la via del ritorno che , dopo il primo tratto , e' un sentiero scavato nei prati in costante discesa .
Si arriva al bivio che segnala a destra l'82 , dovremo seguire e, in poco si ritorna al lago di Lova.
Adesso il percorso e' gia' conosciuto ( all'andata)
percio' pian piano si ritorna alla macchina pensando alla bella giornata trascorsa .............
Tenetevi in forma.....a presto.





PARTENZA BORNO MT 900
ARRIVO RIFUGIO LAENG MT 1760
TEMPO 2,30 BORNO - RIF.S.FERMO
1,15 RIF.S.FERMO - RIF.LAENG
1,10 RIF.LAENG - BORNO
CARTA KOMPASS TRE VALLI BRESCIANE
SENTIERI 6-82-82A

MONTE DRAGONCELLO mt.1096

Scarpinata in bassa quota ma non per questo poco interessante.
Partenza da Nave , piu' precisamente da dove il sentiero 3V sale in Maddalena.
Dalla statale del Caffaro arrivati in Nave prendere a sinistra Via Bologna (Chiedete lo sanno tutti.....)
e proseguire sul tragitto segnato dai bolli bianco/blu del 3V.
Parcheggiare dove possibile e ,sempre seguendo il 3V cominciate il percorso.
Il primo tratto sale a destra della Val Salena , in un sottobosco solitamente poco frequentato in estate e ....lemme lemme ... si sale fino al colle di S.Vito.

Dal Santuario si sale a sinistra seguendo il sentiero 391 verso la meta ( cartelli ) e tenendo sempre lo sterrato principale si arriva ad una pozza (un po' nascosta sulla sinistra ) in un appostamento di caccia .
Affiancando la posta si sale diretti e ( cartelli in legno ) si segue ancora il 391.
Ora si sale in discreta pendenza e, abbandonando il bosco per un bel tratto , il panorama spazia dalla valle al Lago Di Garda con vista degli Appennini.
A volte salgo su cime poco conosciute e poco importanti solo per studiare nell'insieme le nostre zone.......come una lezione di geografia che ripasso nella mia testa , sotto di me ho una carta geografica in 3D .
Solo in elicottero si puo' avere una veduta migliore ma chi ha un elicottero ??? io no!
Ma proseguiamo in salita , buoni i segnavie bianco/rossi , fino a raggiungere un boschetto dove solitamente regna un silenzio ormai dimenticato.
Pian piano arriviamo ad un cartello che indica diritto monte Dragone , ok va bene!
ancora 10-15 minuti e siamo in vetta .

Ci siamo..Davanti una Croce in legno trasmette un po' di angoscia , sulla sinistra il versante Valtrumplino e sullo sfondo oggi il Monte Rosa ancora innevato.........
Tra l'erba un nuvolo di colorate farfalle svolazza di fiore in fiore , troppo simpatiche per catturarle .................................
PARTENZA NAVE MT 230
ARRIVO MONTE DRAGONCELLO MT 1096
TEMPO 2,20 ANDATA + 2,00 RITORNO
CARTA KOMPASS 0106 VALTROMPIA
SENTIERI 3V-390-391

MONTE ZINGLA

Solitamente  questo percorso viene descritto con partenza dal Rifugio Campei de Sima ma oggi noi lo percorriamo  partirendo dal Dosso Corpaglione .
Da Vobarno si sale verso Eno e superato l'abitato si prosegue per Coccaveglie arriva fino al Passo Cavallino della Fobbia.Qui' si puo' parcheggiare o proseguire in auto su un comodo ( ... ) sterrato in direzione Coccaveglie.
Al primo bivio ( dopo 3 tornanti ) si vede sulla destra una strada con segnaletica per il Rif.Campei e Rif.Pirlo sentiero nr 3.
Si puo' proseguire in auto fino al Dosso Corpaglione dove si parcheggia .
Consiglio : partire presto e rientrare nel pomeriggio per evitare fastidiosi intralci del traffico.
Dal Dosso si segue il sentiero a destra che indica lo Zingla , sentiero segnalato bene per la prima 1/2 ora di cammino.Si arriva ad una malga che segnala sul suo muro il nr 12 , la si oltrepassa e , si prosegue fino ad un appostamento di caccia.
Dalla posta si devia a sinistra e attraverso un basco , passata una pozza d'acqua si arriva alla Sella del Montrino . Da qui' si segue la parte piu' impegnativa per la cima ovest dello Zingla e dopo un saliscendi panoramico e abbastanza impegnativo si arriva alla cima est.
Da qui'il panorama e' a 360 ° .................. fermiamoci e riflettiamo , riposiamo il corpo e la mente( piu' a rischio in questo periodo )
Solo in questi luoghi di silenzio ci si libera dallo stress della vita quotidiana , e nella solitudine dei monti si riesce a riflettere sul nostro passato e pensare al futuro .
Si starebbe seduti qui' fino alle risposte ......................ma non si puo' rispondere a tutto .....e allora andiamo!



Dallo Zingla (voltando le spalle al cippo sommitale) si scende seguendo il sentiero 12 e 10 (?) e dopo un primo tratto in forte pendenza, assistita da corda fissa , si punta fino al Campei.
La sosta al rifugio e' d'obbligo visto che l'ospitalita' e' di casa in questi luoghi .
Ricordiamoci del ritorno , non affatichiamoci troppo a mangiare e bere .
Il ritorno e' segnalato con il nr 3, segue la valle di Vesta ed e' in leggera salita.
Tempo 1,30 ora e si ritorna al Dosso Corpaglione.
Consigli 2 : 1° mai in inverno con neve o pioggia .2° se d'estate : partire presto per evitare il sole di mezzogiorno sul crinale dello Zingla.

PARTENZA DOSSO CORPAGLIONE MT 1139
ARRIVO RIFUGIO CAMPEI DE SIMA MT1017
TEMPO GIRO COMPLETO (ESCLUSA SOSTA RIFUGIO ) 4 ORE
SENTIERI 12-3

DOSSO ALTO

Breve ma intensa escursione , con partenza dal Passo Maniva .
Per chi non e' della zona il Passo si raggiunge da Brescia seguendo le indicazioni per la Val Trompia e via diritto sino alla meta.
Dal piazzale degli impianti , dove lasceremo l'auto, si prende la strada dietro la Chiesa .
Dopo 50 metri sulla nostra sinistra si stacca la variante alta del 3V che indica 1,30 ore alla vetta.
E' indicato sentiero per esperti percio' evitiamo se :
soffriamo di vertigini - non abbiamo passo sicuro - in caso di mal tempo o pioggia.Insomma non c'e' da scherzare visto che nella parte alta alcuni passaggi sono parecchio esposti.
La prima parte non e' molto impegnativa e ci porta a girare intorno fino a giungere al versante sud est del dosso. Da qui' si parte dritto per dritto con pendenza elevata ma non esposta fino alla base dell'ultimo tratto .
Ora il bello ( forse in Trentino una corda fissa l'avrebbero messa ) ma la giornata soleggiata non ci rende pericolosa la salita.
Come ho gia' ripetuto PER ESPERTI , non improvvisiamo scalate , traversi , o varianti ma manteniamoci sulla direttiva dei segnali bianco-azzurri che qui' sono molto marcati.
Dopo brevi strappi su roccette si raggiunge la vetta: metri 2065 .Una croce ci ricorda i caduti e gli amici che la montagna porta con se'.
Ottimo punto panoramico , magnifica giornata. La discesa prosegue verso l'altro versante ( non ci penso proprio a scendere da dove son salito ) e in poco ci si abbassa su un marcato sentiero .
Sullo sfondo da sinistra vediamo Cima Caldoline , Passo portole il Corno Barzo' e la Corna Blacca .In fondo al sentiero si arriva sulla vecchia statale che a sinistra scende ad Anfo, noi andiamo a destra e in 15-20 minuti ritorniamo al Passo Maniva.



PARTENZA PASSO MANIVA MT 1669
TEMPO GIRO COMPLETO 2,30 ORE
CARTA KOMPASS 0106 VALTROMPIA

SENTIERO 3V

COCCAVEGLIE


Coccaveglie :piccola localita' della Val Sabbia ma riferimento principale della vita di scouts .
Era l'anno 1970 o 1971 , io e mio fratello piccoli lupetti dell'ASCI facevamo le prime esperienze nella comunita' scout di BRESCIA 1 , guidati da Padre Pippo e Padre Antonio (Oratorio la Pace).
Avevo piu' o meno 8 anni ma il ricordo dei soggiorni a Coccaveglie e' ancora limpido e ritornare in quei luoghi e' stata una forte emozione................

So' che ancor oggi il promotore di tutto cio' e' ancora Padre Pippo , ne sono felice e mi spiace che la prematura morte di mio papa abbia costretto me e mio fratello ad abbandonare il branco.
Ma tornando al blog.....per chi non fosse pratico Coccaveglie si raggiunge piu' facilmente da Vobarno .Arrivati in paese seguire per Eno - Degagna.
Passato Eno si arriva ad un bivio (diritto Treviso Br.) dove noi andremo a destra.
Arrivati al Passo della Fobbia si parcheggia per proseguire seguendo le segnaletiche evidenti.
In 15 minuti si arriva alla ex caserma sede dei campi estivi scout.
Da qui' proseguendo diritto , passata la chiesetta si arriva alla Cocca-bis ( un altro centro scouts )

Lasciata a destra Cocca -bis proseguo su sterrato ammirando in lontananza il Pizzocolo e lo Spino.
Dopo poco , superato un fienile , si sale lievemente verso destra attraversando campi scoscesi e in 10 minuti si arriva fino alla vista di un altro fienile e si riprende lo sterrato che ci riportera' fino al bivio con il sentiero 471.
Si prosegue a sinistra e sorpassato il bivio che indica a destra il 474 ( non svoltare ) si riprende lo sterrato che passa sotto la sommita' del monte Manòs .
Il giro si compie tranquillamente in mattinata , e' per tutti buon divertimento.
p.s.................................buona caccia a tutti i lupetti.

PARTENZA PASSO DELLA FOBBIA MT 1091
TEMPO GIRO COMPLETO 2,30 ORE
CARTA KOMPASS 071 ALPI DI LEDRO - VALLI GIUDICARIE

SENTIERI 3-473

http://www.coccaveglie.org/




PASSO PORTOLE


La capanna Tita Secchi a Cima Caldoline ( da non confondere con il Rifugio EX Gabriele Rosa) e' il punto d'arrivo del mio percorso .
Come sentiero di riferimento teniamo sempre il nr 7 " Brigata Margheriti " ( tracciato dal gruppo operativo volontari della resistenza bresciana ) che ha come punto di partenza Collio.
Piu' precisamente passato il paese di Collio si arriva alla localita' Busana dove anni fa' era operativa una fonte . Oggi ...purtroppo l'acqua odora solo di plastica ,un tempo anche di ferro ,e in tempi passati in Val Trompia qualche viaggiante si fermava a bere la Busana , e riempiva qualche damigiana o tanica per bere acqua sana dalla fonte .
Vecchi ricordi del passato , ma chi porta piu' i figli a riempire le taniche d'acqua ..........ma non fatemi ridere ....( meglio gardaland).
Ma cominciamo a camminare da Collio in Via Pezzeda che si trova passato il paese sulla destra verso S.Colombano.Da qui' i segnali evidenti del "Margheriti"ci portano per una mulattiera ( un po' asfalto ,un po' sterrato ) sino al primo bivio in zona Pantaghino dove prenderemo la variante a sinistra.  Sempre su sterrato in forte ascesa si arriva ad una biforcazione dove noi procediamo diritto . Avanti 100 metri incrociamo una Croce dedicata ad un Alpino amico della montagna ( il nome preferisco lasciarlo celato ).

Proseguamo ancora fino al Roccolo Cero Dave dove lasciando  il bosco della Pezzeda saliamo fino al Passo Pezzeda Mattina ( 1,20)
Da qui la vista punta sul versante della Val Sabbia .Dal passo non ci resta che proseguire seguento le indicazioni anche del 3V .
l'idea iniziale era salire alla Corna Blacca ma l'inverno passato ha lasciato sul percorso la sua rabbia.
Avanzando mi son reso conto che la neve caduta ha creato parecchi danni sul sentiero e, il caldo non e' di buon auspicio .
Sul resto del tragitto fino al Passo Portole e' tutto un scavalcare alberi caduti , slavine e frane .
Il tragitto diventa piu' duro ma non meno interessante,e pian piano si arriva al bivio dove a destra si sale in Corna Blacca e a sinistra la si aggira verso nord.
Io proseguo verso sinistra e cautamente attraverso slavine arrivo al passo Portole e in breve alla Capanna dedicata a Tita Secchi.
Un'po' caldo ma splendida giornata , la neve andra' via velocemente , alla capanna non c'e' nessuno e anche sul sentiero gli escursionisti incrociati si contano su una mano.
Una breve sosta per ammirare il panorama e goderci quel silenzio che contraddistingue il mio blog e poi giu' verso San Colombano in forte discesa dove il sentiero e' a tratti inesistente.
Solo sfruttando orientamento e memoria ( scusate l'ardire... )raggiungo la malga Barzo' e poi per non sbagliare seguo quello che viene chiamato il"Sentiero delle malghe".
E' stata lunga ma pian piano arrivo a S. Colombano .
Consiglio a chi non fosse pratico della zona di aspettate che le slavine si sciolgano per permettere la messa in sicurezza del sentiero che scende a valle.


PARTENZA COLLIO VIA PEZZEDA MT 885

ARRIVO CAPANNA TITA SECCHI MT 1740
TEMPO 3,00 ANDATA + 2,10 RITORNO
CARTA KOMPASS 0106 VALTROMPIA
SENTIERO DELLA RESISTENZA "BRIGATA FIAMME VERDI E.MARGHERITI " 
SENTIERO  349

SENTIERO 3V "SILVANO CINELLI"






Prima di tutto Grazie 1000  a   "Val Ditone"  - Daniele - Nicolescu - Gian Mario - Fabio - il Gruppo Scout di Brescia - Edo - Chiara e tutti gli altri blogger che mi seguono  da tempo.  Daniele in particolare mi da
spunto per  a descrivere il 3 valli
Il sentiero inaugurato il 21 agosto 1981 intitolato a Silvano Cinelli  si sviluppa  attraverso le valli bresciane , impegativo per la durata delle singole tappe , ma sicuramente il piu' affascinante delle nostre valli Bresciane .


Ma rispondero' strada facendo ( nelle mie possibilita') a Daniele.Se pensi di stare 7-8 giorni da solo tra i monti complimenti! Spero sia per te una cosa abbastanza normale , in caso contrario non lo farei come prima esperienza. Il tragitto nonostante non sia cosi' sperduto e' lungo ed e' lecito fare domande :
eta'? preparazione fisica adeguata? adattamento ? conoscenza delle valli ?
Non sono una guida alpina ma un bresciano , ho 45 anni , sono abbastanza preparato, cammino sempre in solitudine e non soffro la nostalgia ...., conosco bene il percorso e le nostre valli.
E' importante prepararsi in tutto se si e'soli:materiali , emergenze, pesi, soldi , punti di appoggio.
Nel caso tuo Davide ,preferirei dormire in rifugio e mangiare scatolette.
Meglio riposarsi bene al caldo , zaino leggero ( basta sacco letto) senza tenda e sacco a pelo e accessori vari.
I tempo di percorrenza sono riportati in siti e blog diversi .Il sito del CAI BRESCIa e' molto dettagliato e lo consiglio.www.cai.bs.it.
Nelle pagine dei sentieri troviamo tappe , tempi e punti di appoggio per dormire.
E' difficile in poco tempo sviluppare 8 giorni di marcia ma fortunatamente oggi internet puo' rispondere a tante domande ....... piu' di quanto io possa fare ..............
Daniele se te la senti VAI.... Nulla e nessuno ti rendera' gloria , pochi saranno interessati alla tua impresa , ma molti ti invidieranno ................................
Dimenticavo che e' meglio da meta' giugno in poi , vista la neve oggi 12 maggio le nostre cime sono ancora bianche e i rifugi chiusi.
a presto .Paolo.


P.S. fammi sapere.

PUNTA ALMANA


Percorso di oggi: Punta Almana , spartiacque tra il lago d'Iseo e la Val Trompia.
Si parte da Portole , Frazione di Sale Marasino, facilmente raggiungibile dalla statale vecchia del lago . Arrivati al parcheggio del ristorante davanti a noi si presenta gia' la sommita' della montagna da raggiungere e la segnaletica del sentiero Filippo Benedetti che seguiremo per tutto il tragitto.Come riferimento sul percorso si trovano anche le segnaletiche del 3v e del sentiero NR6 BRIGATA GIUSTIZIA E LIBERTA BARNABA , sentieri a ricordo della resistenza bresciana.
Si procede in senso orario , verso sinistra sulla strada cementata in forte salita fino al primo bivio , a destra segna per Pastina (agriturismo ) noi proseguiamo diritto .
Ancora in salita dopo una Santella si arriva al bivio con la strada cementata che scende sempre all'agriturismo di prima. Sempre a sinistra e sempre in salita si raggiunge in circa 1 ora di cammino la Forcella di Sale .

Lasciamo il sentiero della resistenza e proseguiamo con il 3V , senza prendere la via attrezzata ma la via normale che indica ancora un'ora di marcia.
Dopo qualche centinaia di metri si entra a destra nel sottobosco , alle nostre spalle il Guglielmo , e salendo pian piano su uno stretto sentiero costeggiamo tutto il versante est del monte .
Facciamo sempre attenzione , pendenza e larghezza del sentiero non ci danno possibilita' di distrarsi , se vogliamo ammirare il panorama e' meglio fermarci.
Ancora un piccolo sforzo e si e' in cima. Ne valeva proprio la pena anche se oggi il tempo un po' afoso non da' un'idea globale del panorama .
Per il ritorno si scende dall'altro versante , il Dosso Pelato .
Sempre d'obbligo l'attenzione sul tragitto , adesso in forte discesa ,
segnalato sempre con bolli bianco-azzurri.Il sentiero scende serpeggiando fino alla Croce di Pezzolo dove traviamo il bivio che porta a destra verso la valle di Gardone e a sinistra verso la Pastina ( agriturismo ) in localita' Pezzuolo.
Raggiunto l'abitato proseguiamo sullo sterrato e superata la Sorgente di Giaive e il primo bivio ( a sinistra) proseguiamo fino al 2° bivio dove scenderemo a sinistra e dopo poco raggiungiamo i cartelli lasciati alla partenza che indicavano "Pastina".
Ormai al rientro mi giro a rivedere la croce di Punta Almana ......... stanco ma soddisfatto .

PARTENZA PORTOLE MT 560
ARRIVO PUNTA ALMANA MT 1390
TEMPO 2,10 ANDATA + 1,30 RITORNO
CARTA KOMPASS 0106 VALTROMPIA
SENTIERO DELLA RESISTENZA " BRIGATA GIUSTIZIA E LIBERTA' BARNABA"  - 3V






MONTE GUGLIELMO DA CAREGNO

Oggi e' una bellissima giornata , e' passato il freddo di un inverno piu' lungo dei soliti .
Parto dai verdi prati di Caregno sapendo che piu' in alto trovero' la neve. Il Caregno e' una localita' sopra Magno (frazione di Gardone V.T) , e' veloce da raggiungere ed e' un punto di partenza anche per altri itinerari.
Arrivati in loco parcheggiare di fronte all'albergo La Fabbrica e proseguire per 50 metri fino a raggiungere i cartelli segnaletici con indicato il nostro sentiero 318.
I primi 30 minuti di marcia mettono a dura prova le coronarie visto che la pendenza e' di tutto rispetto , poi si riprende fiato passando in cresta il monte Bifo fino al P.sso Sabbione.
Qui' la segnaletica indica la destra e passati due appostamenti di caccia e la casa del soccorso alpino(..penso) si raggiunge la strada sterrata che da Cimmo porta agli Stalletti.
Piu' avanti la sbarra che attraversa la strada e'ancora abbassata e piana piano la neve aumenta.
Passati gli Stalletti bassi a quota 1542 non si puo' far altro che pestare il bianco manto che da anni non si vedeva a Maggio.
Dopo poco si raggiunge gli Stalletti alti e con non poca fatica si punta verso la cima.
La neve e' sempre piu' alta ma abbastanza dura da poter calcare senza sprofondare piu' di tanto.
La cima e' li davanti ma ancora lontana , salendo godiamoci il panorama che e' impagabile in queste giornate .
E' ormai mezzogiorno , dai sentieri che salgono al Redentore dai vari versanti , saliamo come piccole formiche , ognuno per conto suo in solitario silenzio.Silenzio che regnera' anche in vetta per non alterare la pace del posto .
Il tempo di un panino , qualche foto , un bel respiro e poi giu' .
Per il ritorno arrivato al Passo Sabbione decido di scendere dal 318 bis che scendi a sinistra circa 50 metri prima del passo.
Pessima scelta visto che a meta' una slavina mi attraversa il sentiero e mi obbliga a scendere dagli scoscesi terreni . Ma tutto e' bene cio' che finisce bene ( si dice) e con non poca fatica raggiungo i prati verdi che avevo lasciato al mattino............splendida giornata.


PARTENZA CAREGNO MT 1002
ARRIVO MONUMENTO AL REDENTORE MT 1948
TEMPO 3,00 ANDATA + 2,10 RITORNO
CARTA KOMPASS 0106 VALTROMPIA
SENTIERI 318-318BIS

PIZZO CORNACCHIA


Il Pizzo Cornacchia e' il punto di arrivo della nostra scarpinata.
Chi e' pratico della zona sa' che dalla sua sommita' si gode un panorama che spazia dalla val Trompia a Lumezzane fino al piu' lontano Maniva , al nostro Guglielmo e tutto cio' che lo circonda.
La giornata oggi non promette bel tempo , ma non piove ....e' gia abbastanza.
Si parte da Cogozzo , piu' esattamente da Via Romagna e(seguendo le indicazioni "sent.303") la si risale tutta fino ad una curva con fontana destra dove si trovano i primi cartelli con indicati i sentieri da seguire.Teniamo la sinistra (sentieri 1C-1D-1E-1F) e dopo un centinaio di metri cominciamo a salire .......... e saliremo sempre fino al Pizzo.
Le segnaletiche sono perfette sui bivi e non si incontrano difficolta' sul tracciato. All'incrocio con il sentiero nr 1 ci si presenta una graziosa casetta in legno ( non inserisco la foto per questione di privacy ) Da qui' si va' a destra e si procede in costa su un terreno a tratti esposto. Al prossimo gruppo di segnali siamo in zona SELLA , qui' e' meglio un attimo di attenzione per non spagliare , uno sciame di cartelli ci indica tutte le possibilita' per future escursioni.
La SELLA e' segnata sulla cartina come " RUDERI CASINA DI PIETRA"ed in effetti sul bivio si trova una minuscola abitazione ormai in disuso.
Si sale a sinistra e ATTENZIONE dopo due passi si prende il sentiero a destra riconoscibile per la segnaletica rosso.verde(303) . Proseguire fino ad incrociare dei cartelle marrone con indicato "Pizzo Cornacchia" ma siamo arrivati .Un passo prima del cartello salire a sinistra e in forte salita proseguire fino ad incrociare due capanni. Si attravervano e si prosegue sempre in salita fino alla cima .Non si puo' sbagliare anche se in questo tratto la segnaletica e' molto scarsa ( puntate ai radar ) Purtroppo come gia' detto la giornata non e' delle migliori.........il panorama si.
La discesa e' dal sentiero 1G che incrociamo dietro al primo traliccio che vediamo.E' molto ripido fino alla SELLA se siete stanchi rientrate dal 303 , portatevi acqua che non troverete sul percorso e i bastoni ....servono , servono.
A presto.
P.S: arrivati in cima potreste proseguire per 10/15 minuti fino all'incrocio con il 3V che vi porta fino alla graziosa Vesalla fraz.di Brione .

PARTENZA COGOZZO MT 300
ARRIVO PIZZO CORNACCHIA MT 966
TEMPO 2,00 ANDATA + 1,40 RITORNO
CARTA SENTIERI DI VILLA CARCINA
SENTIERI 1F - 1E  - 1G - 1.

BINZAGO

Piccola frazione di Agnosine , Binzago e' il punto di arrivo della nostra passeggiata di oggi.
Si parte dalla Val Bertone a circa due chilometri dopo Caino sulla strada che porta al passo di S.Eusebio. Passato un punto di sosta sulla statale con una ruota da macina proseguire per circa 200 metri e al primo parcheggio sulla sinistra fermarsi. ( un cartello ormai devastato dal tempo segnala la valle)La prima parte del percorso e' in falso piano su uno sterrato percorribile anche in auto ( ....ma che senso avrebbe......).Si giunge a un'area pic-nic ben attrezzata , e molto frequentata specialmente nei periodi estivi.
Poco dopo l'area incrociamo un bivio che a destra indica il sentiero 388 per il Passo di Viglio , da qui' si comincia a cambiare passo e per una buona mezz'ora si sale per raggiungere il Passo.
Sulla sinistra salendo si vede chiaramente la statale , sospesa sul viadotto ,che scende da Lumezzane in direzione Agnosine.
Il percorso e' dapprima largo ma pian piano si stringe su un sentiero scanalato e stretto e in breve si raggiunge il passo.
Qui' la segnaletica e' inequivocabile ( scritto giusto ?) . si prosegue a destra verso S.Eusebio e poco dopo si incrociano i segnali tricolori dei SENTIERI DELLA RESISTENZA BRESCIANA.
Mantenendo sempre la via maestra, la piu' marcata si prosegue per una decina di minuti fino ad an bivio : a destra indica il sentiero 381 ...noi andiamo a sinistra e in forte discesa raggiungiamo l'abitato di Binzago frazione di Agnosine .

















PARTENZA CAINO VAL BERTONE MT 370

ARRIVO BINZAGO MT 625
TEMPO 1,40 ANDATA + 1,30 RITORNO
CARTA KOMPASS 0106 VALTROMPIA

RIFUGIO G.PIRLO

Questa e' una buona annata per gli amanti delle passeggiate sulla neve .
La gita di oggi si svolge sui monti del nostro Garda , sponda bresciana ovviamente.
Si parte da Gaino , piccola frazione , raggiungibile dal paese di Toscolano .
Giunti all' abitato di Gaino si entra in paese passando ( piano) attraverso una stretta via in salita fiancheggiata da case. Si prende in fondo a destra e poi subito a sinistra per Via Camerate.
Da qui' si puo' percorrere tutta la valle in auto sino al Palazzo di Archesane ma oggi la strada ricoperta da un robusto strato di ghiaccio non lo permette.E' meglio parcheggiare ad un ponte in ferro che attraversa il torrente Toscolano . Si proseguo a pieni fino ad un bivio che indica a sinistra il sentiero nr 2 e a destra il nr 7.
Andiamo a sinistra per almeno 20 minuti su una strada un po' sterrata e cementata oggi nascosta sotto il ghiaccio.
Voltandoci verso sinistra si mira sopra di noi il Pizzocolo ricoperto , nonostante le ripide pareti , da un buon strato di neve caduta nei giorni passati.
L'ambiente circostante mi fa' perdere un po' di tempo , ma e' un rito ormai consueto cercare di captare i vari suoni che il silenzio fa penetrare attraverso l'aria.
Betulle , carpini , faggi fanno da cornice a questo quadro .
Si arriva al Palazzo , da qui' il percorso cambia pendenza e per un' oretta si sale fino al passo Spino.
Salendo , la neve nella parte in ombra si fa' piu' spessa ma ormai compattata non da' nessun problema alla salita .

Arrivato al Passo una serie di cartelli mi indica varie direzioni tra le quali quella al Rifugio ormai prossimo.
E' una breve passeggiata ma alla portata di tutti , oggi il rifugio e' chiuso ma va bene cosi '..............
Unico viandante quassu' mi godo il sole che finalmente riscalda la giornata invernale.
Al ritorno il ghiaccio e' ancora solido come prima nonostante il sole , ma nonostante il freddo e' stata una bella giornata.....eh' si proprio una bella giornata .


PARTENZA LE CAMERATE MT300
ARRIVO RIFUGIO GIORGIO PIRLO MT 1165
TEMPO 1,50 ANDATA + 1,30 RITORNO
SENTIERO  2
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